Fermo Amministrativo: Fermo amministrativo e Codice della Strada | Quando si verifica il fermo amministrativo | Conseguenze del fermo amministrativo per il debitore | Come evitare il fermo amministrativo sul proprio veicolo | | 49
Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.
La detenzione amministrativa è organizzata quando una persona contrae un debito con le autorità fiscali e non lo onora. L’ente incaricato della riscossione del credito invia innanzitutto una cartella di riscossione delle imposte. A quel punto, il debitore ha due mesi, a partire dalla notifica, per effettuare il pagamento. Può anche chiedere una quota dell’importo o richiedere una sospensione o la cancellazione della misura, magari presentando un ricorso. Se non esegue alcuna di queste procedure, l’Agenzia delle Entrate procede contro di lui, con l’obiettivo di rispettare la legge e proteggere il creditore. C’è una distinzione da fare per quanto riguarda l’ammontare del debito. se l’importo dovuto non supera i mille euro, il debitore ha circa quattro mesi per cercare un accordo, prima di incorrere in azioni di esecuzione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Prima del fermo del veicolo, l’Agenzia delle entrate notifica al debitore la misura amministrativa nei suoi confronti. A questo punto il contribuente ha un mese di liquidazione. Se il registro di riscossione delle imposte rimane ancora incompleto, l’amministrazione dovrebbe procedere all’arresto dei veicoli immatricolati al debitore. Com’è fatto esattamente? Il licenziatario della raccolta registra l’ordine di detenzione nel PRA, il registro pubblico della cartella di riscossione delle imposte. La normativa pertinente prevede che non è possibile registrare un’ipoteca sulla casa del debitore se l’importo è inferiore a 120.000 euro. in questo caso il veicolo sarà bloccato nel parcheggio del debitore.
Quali sono le conseguenze di questo fatidico fermo amministrativo? Il proprietario non ha più l’auto, almeno fino a quando non ha pagato il suo debito, annullando così la registrazione dal PRA. Pertanto non può circolare con il veicolo, pena una multa; inoltre, il veicolo non può essere demolito, cancellato dal registro pubblico o portato all’estero. Anche gli acquirenti del veicolo soggetto a detenzione non potranno circolare su strade e autostrade italiane. Se, nonostante la detenzione, il debitore non paga, il concessionario venderà l’auto per recuperare il credito.
I tempi di fermo possono essere evitati; non è un trucco ma una possibilità: è sufficiente co-immatricolare il veicolo con una seconda persona, può essere un amico o un parente; l’amministrazione non può quindi procedere con la detenzione, poiché sarebbe illegittima. Ciò è stato stabilito da diverse sentenze che prescrivevano che il debito di uno dei nominati non dovesse violare il diritto del candidato a utilizzare l’auto. Pertanto, nel caso in cui l’imposta di bollo o un’ammenda non siano state pagate, se l’auto è anche registrata a una seconda persona, l’auto sarà in grado di circolare liberamente.
Una seconda possibilità si presenta quando il veicolo viene utilizzato dal contribuente per motivi di lavoro. Dal momento in cui il debitore dell’amministrazione riceve l’avviso di detenzione, ha un mese per dimostrare di aver bisogno dell’auto per lavorare e quindi per vivere; il veicolo deve essere strumentale alla professione: pensare agli agenti di vendita o ai proprietari di un veicolo usato in un cantiere; la detenzione influenzerebbe l’attività lavorativa. Ovviamente i mezzi utilizzati per un lavoro devono essere registrati nei conti.
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Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.
Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.
I tempi di fermo possono essere evitati; non è un trucco ma una possibilità: è sufficiente co-immatricolare il veicolo con una seconda persona, può essere un amico o un parente; l’amministrazione non può quindi procedere con la detenzione, poiché sarebbe illegittima. Ciò è stato stabilito da diverse sentenze che prescrivevano che il debito di uno dei nominati non dovesse violare il diritto del candidato a utilizzare l’auto. Pertanto, nel caso in cui l’imposta di bollo o un’ammenda non siano state pagate, se l’auto è anche registrata a una seconda persona, l’auto sarà in grado di circolare liberamente.
Una seconda possibilità si presenta quando il veicolo viene utilizzato dal contribuente per motivi di lavoro. Dal momento in cui il debitore dell’amministrazione riceve l’avviso di detenzione, ha un mese per dimostrare di aver bisogno dell’auto per lavorare e quindi per vivere; il veicolo deve essere strumentale alla professione: pensare agli agenti di vendita o ai proprietari di un veicolo usato in un cantiere; la detenzione influenzerebbe l’attività lavorativa. Ovviamente i mezzi utilizzati per un lavoro devono essere registrati nei conti.
Pignoramento auto cointestata
E’ possibile pignorare un’automobile cointestata a due o più persone?
Pignoramento auto Come abbiamo visto precedentemente il pignoramento auto viene eseguito con una notifica inviata al debitore, e con successiva trascrizione dell’atto di pignoramento in cui vengono indicati tutti i dati necessari per procedere alla registrazione nei pubblici registri.
Stando a quanto stabilito dalla Cassazione anche se il veicolo risulta cointestato a due soggetti di cui solo uno è insolvente verso il creditore, il bene può essere sottoposto a pignoramento.
La confisca del veicolo risulta impossibile solamente se l’auto è intestata ad un soggetto diverso dal responsabile, in altre parole nel caso in cui la macchina cointestata non veda il debitore fra i proprietari. La situazione cambia letteralmente nel caso di fermo da parte di Equitalia.
Cosa succede in caso di fermo amministrativo Equitalia?
In questo caso, stando a quanto stabilito, se il veicolo risulta cointestato a due soggetti di cui uno solo è insolvente verso lo Stato o un ente pubblico, il fermo coinvolgerebbe entrambi i proprietari, di fatto impedendo anche al cointestatario di circolare. Pertanto questo tipo di fermo, chiamato anche “ganasce fiscali” non può essere applicato se l’auto è cointestata a un soggetto non debitore.
In qualsiasi altro caso il veicolo verrà messo in stato di fermo (rimarrà quindi di proprietà del debitore ma non potrà circolare) fino a quando tutte le cartelle contestate non saranno saldate. Teniamo comunque presente che il fermo, il sequestro e la confisca sono tre provvedimenti diversi.
Fermo Amministrativo 2019 – Cos’è
Il fermo amministrativo auto 2019 è un procedimento formale attraverso il quale, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, attiva specifiche procedure a garanzia del credito degli Enti impositori.
Per cui se il contribuente non paga entro 60 giorni dalla notifica una cartella di pagamento, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione, invia al debitore una comunicazione attestante l’attivazione di procedure cautelari ed esecutive per recuperare le somme ancora dovute.
Se il debito è minore di 1000 euro, tali procedure non iniziano prima di 120 giorni dall’invio per posta ordinaria, della prima comunicazione contenente il dettaglio del debito.
Vediamo quindi cos’è e come funziona il fermo amministrativo 2019 dell’auto o della moto, come e dove verificare se c’è il fermo sull’auto, cosa fare dopo aver ricevuto la comunicazione con il preavviso di fermo amministrativo auto, come cancellare e far revocare il provvedimento cautelare ed esecutivo dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione e al PRA e come comportarsi con il bollo e l’assicurazione.
Fermo amministrativo cos’è?
Che cos’è il fermo amministrativo dell’auto o della moto? Il fermo amministrativo è un procedimento cautelare e poi esecutivo, che l’Agenzia delle Entrate-di Riscossione, può attivare nel caso in cui il contribuente a cui è stata notificata una cartella esattoriale, non paghi l’importo del debito entro 60 giorni.
Ma esattamente cos’è il fermo amministrativo auto e moto? E’ un atto formale attraverso il quale Equitalia, o altro agente della riscossione, dispone il blocco dei veicoli a motore intestati al debitore.
Cosa significa avere un veicolo con fermo amministrativo? Che il veicolo a motore, per cui automobili, moto, scooter, macchine agricole, pullman ecc, oggetto di garanzia del credito per gli Enti impositori, viene bloccato temporaneamente tramite un atto ufficiale.
- Per cui se il debitore subisce un fermo amministrativo sulla sua auto per una cartella di pagamento non pagata fino a quando non estinguerà il debito, il veicolo non potrà circolare su strada, non potrà essere radiato dal PRA esportato all’estero o demolito, ma potrà essere venduto anche se il nuovo acquirente non potrà comunque farlo circolare o demolire.
- Coloro i quali verranno trovati a non rispettare le suindicate limitazioni, incorreranno inoltre, in una sanzione amministrativa che varia tra 1.988 e 7.953 euro, oltre ovviamente al sequestro del veicolo.
Novità 2019 nel Fermo Amministrativo
Importanti cambiamenti sul fronte delle sanzioni sui veicoli e sul fermo amministrativo con il Decreto Sicurezza. Tutte le principali novità sono state incluse in una recente circolare diffusa dal Ministero dell’Interno, nella quale sono raccolte le principali indicazioni operative e applicative in materia. La circolare ha infatti come oggetto il seguente. “Articoli 213, 214, 214-bis e 215-bis del Codice della Strada. Nuove procedure per l’applicazione della misura cautelare del sequestro amministrativo e della sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo”. Il DL 113/2018 (cd. Decreto Sicurezza) ha infatti riscritto le norme relative agli articoli sopraccitati, e più precisamente:
- Misura cautelare del sequestro amministrativo;
- Sanzione amministrativa accessoria del fermo del veicolo;
- Nuove disposizioni per semplificare le procedure di alienazione dei veicoli sottoposti a fermo e sequestro amministrativo.
Puoi contattarci al 3270433320 o via email info@autofermoamministrativo.it o direttamente dal sito. Risponderemo a tutte le tue domande o ai dubbi che potresti avere sull’argomento, permettendoti di vendere auto e moto con fermo amministrativo, in poco tempo ed in tutta sicurezza.
Bollo Auto e Fermo Amministrativo
Se un veicolo è sottoposto a fermo amministrativo il bollo auto si paga oppure no? Ecco cosa dice la legge
Avere un veicolo sottoposto a fermo amministrativo non è di certo divertente. Possiedi un veicolo ma non puoi fartene nulla:
non puoi circolare, altrimenti rischi un’ulteriore multa;
non puoi radiarlo dal PRA (niente demolizione o esportazione all’estero).
Il fermo amministrativo è un atto con il quale un ente pubblico (Regione, Inps, Agenzia delle Entrate etc.), tramite i propri agenti di riscossione, blocca un bene mobile del debitore che è iscritto nei pubblici registri (come l’auto ad esempio, iscritta al PRA – Pubblico Registro Automobilistico), con l’obiettivo di riscuotere i crediti dovuti dal debitore ma non ancora pagati. Sono quindi ben poche le opzioni a disposizione di chi possiede un’auto con fermo amministrativo, e l’unica soluzione si rivela saldare il debito.
Ma qui sorge spesso un dubbio ai malcapitati automobilisti: se il veicolo non può circolare devo comunque essere regolare con le imposte, come il bollo auto? Sulla questione potrai sentire tanti pareri ed esperienze, perché sono tante le false notizie sul fermo amministrativo, ma quello che conta realmente è ciò che dice la legge. A pronunciarsi nuovamente sulla questione del pagamento del bollo su un veicolo in fermo amministrativo è la Corte Costituzionale con la recente ordinanza n. 192/2018. Ecco quindi cosa dice la legge sul fermo amministrativo e il pagamento del bollo.
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Dove parcheggiare l’auto con fermo amministrativo?
L’ideale sarebbe parcheggiare l’auto in un box, in un giardino in un cortile o in una qualsiasi proprietà privata propria (di un amico, di una parente o di un conoscente) perché in questo modo si eviterebbe di pagare l’assicurazione.
Se invece l’auto viene parcheggiata in strada o in altro luogo di proprietà pubblica è necessario pagare la polizza assicurativa perché in caso di sinistro si può chiedere l’indennizzo per il danno subíto.
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Fermo amministrativo auto: posso circolare?
e la propria auto è sottoposta a fermo amministrativo, non è possibile circolare con la stessa, che, quindi, deve essere tenuta ferma. Non è neanche possibile esportare all’estero il veicolo, demolirlo o radiarlo dal PRA.
Chi non rispetta queste prescrizioni rischia di essere assoggettato al sequestro del veicolo e di dover pagare una sanzione amministrativa compresa tra 1.988 e 7.953 euro.
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Importo minimo per un Fermo amministrativo
L’Agenzia delle entrate – Riscossione non può iscrivere un fermo amministrativo sempre.
L’iscrizione, per debiti fiscali, di fermo amministrativo sull’auto del contribuente deve rispettare il principio di proporzionalità e l’obbligo di motivazione.
Equitalia o Agenzia delle Entrate possono iscrivere il fermo amministrativo sull’auto a seguito di una cartella esattoriale non pagata e avente ad oggetto non solo multe per infrazioni al codice della strada, ma anche bollo auto, canone Rai, contributi Inps, tasse sui rifiuti, Iva ecc.
La legge si limita a disporre che il debito per il quale l’ente intende iscrivere il fermo deve essere superiore a 50 euro. Non ci sono altri limiti minimi ai quali attenersi. Ciò vuol dire che, applicando rigidamente le norme, sarebbe legittimo il fermo auto anche per un debito di poche centinaia di euro.
La perdita di possesso auto: quando bisogna farla
Ci sono alcuni casi particolari in cui è necessario effettuare una richiesta di perdita di possesso della tua automobile.
Se non ti è chiaro quali sono le cause e le motivazioni valide per fare questa richiesta, segui questa breve guida, che ti spiegherà quando bisogna chiedere la perdita di possesso auto.
Le perdite di possesso vanno presentate quando si desidera dichiarare di volersi esonerare dalla responsabilità di una automobile. Essa deve essere già stata registrata al pubblico registro automobilistico (o PRA), al quale bisogna rivolgersi per effettuare la procedura. In alternativa, ci si può sempre rivolgere ad un’Agenzia di pratiche auto o ad una delegazione ACI (anche se queste ultime due scelte possono costare un po’ di più).
Secondo la legge sulla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà di perdita di possesso di un mezzo intestato al PRA, dal DPR 445/2000, art. 47, ci sono casi molto specifici secondo i quali è valido fare una tale dichiarazione. La premessa è che l’intestatario non ha più il possesso della sua automobile, ma le cause sono più dettagliate. Vediamo quali sono:
- Furto o rapina del veicolo: nel caso abbiate subito un furto o rapina che abbia coinvolto l’automezzo
- Vendita ad un soggetto che non ha fornito la documentazione corretta per eseguire la radiazione o il passaggio di proprietà dell’auto in questione
- Consegna del veicolo al soccorso stradale dopo un’attività di soccorso, deposito o perizia di riparazione, e nel caso non si possa o voglia più ritirare l’automobile
- Appropriazione indebita: nel caso si abbia prestato o consegnato il mezzo a qualcuno, e questa persona non l’abbia più restituita. Si applica con qualsiasi soggetto, anche un familiare
- Consegna dell’auto ad un rivenditore di veicoli che poi è fallito oppure è impossibile da ricontattare
- Sequestro da parte della Polizia: esso comprende diverse cause, come una confisca amministrativa, un ritiro causato da un test alcolico risultato positivo, motivi giudiziari, ritiro di un veicolo impropriamente modificato, a seguito di un’auto utilizzata in un reato, e così via.
- Rinuncia ad un’eredità: nel caso un parente abbia lasciato in eredità un’automobile, e non si desidera riceverne la proprietà.
- Qualsiasi altro motivo valido per cui si è perduto il possesso della propria auto, che deve essere necessariamente registrata presso il PRA.
Tutti questi casi sono validi per fare richiesta di perdita di possesso dell’auto, anche nel caso che non si sappia dove si trovi il nostro autoveicolo e si sia impossibilitati a rintracciarlo. Ciò ci permette di esonerarci della responsabilità di eventuali atti illegali che si possa compiere con l’automobile.
Dopo la dichiarazione, vengono anche bloccate le richieste di bollo auto, esonerandoci dal doverlo pagare.
Fate particolare attenzione a casi in cui un’azienda vi chieda di consegnare il vostro veicolo con fermo amministrativo, e nell’atto di consegna vi richiedano di firmare un atto di vendita e un documento in cui si dichiara falsamente che il possesso è stato perduto a causa di motivi futili. Dichiarare il falso in questo tipo di documentazione ufficiale è illegale, e viene considerato un reato penale.
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