Richiesta di perdita di possesso di un’auto: quando farla?
Perdita possesso auto: quando farla?
La richiesta di perdita di possesso di un’auto è una pratica che, in alcune circostanze, va assolutamente fatta, per evitare di trovarti in guai ben più seri, che non la semplice mancanza della tua autovettura.
Il motivo è semplice: la targa della macchina è legata al tuo nome e cognome e ne sei l’unico e solo responsabile. L’ implicazione di questo semplice dato di fatto è che tutto ciò che sarà collegato alla targa del tuo autoveicolo, sarà imputato a te. Quindi, se l’auto non è più nelle tue disponibilità, devi assolutamente metterlo nero su bianco.
Perché dichiarare la perdita di possesso? Perché se la persona che ha la tua auto fa un incidente, uccide qualcuno e fugge, nel caso in cui la targa venisse ripresa da una telecamera, sarai tu ad essere perseguito. Perché se chi ha la tua macchina la usa per una rapina e un testimone memorizza la targa, la polizia incriminerà te. E anche perché se non hai più la tua auto, sarebbe fastidioso, nonché inaccettabile, dover continuare a pagare il bollo e la perdita di possesso è l’unico modo di vedersi sospendere questa imposta.
Quando fare la perdita di possesso auto
Quando denunci la perdita di possesso auto, ovviamente, devi dichiarare il vero. Questa certificazione è consentita dall’art. 47 DPR 445/2000, che regola la “dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà”, pertanto tutto ciò che dichiarerai, ricadrà sotto la tua responsabilità, anche penale. La dichiarazione di perdita di possesso auto è consentita nei seguenti casi:
• Furto del veicolo
• Appropriazione indebita: un caso tipico è quello del coniuge che abbandona il tetto coniugale, portandosi via l’auto.
• Vendita del mezzo non perfezionata dalla documentazione necessaria e dalle pratiche burocratiche imposte per legge.
• Ritiro del mezzo da parte del soccorso stradale, in seguito al quale si decide di non ritirare più il veicolo.
• Consegna dell’auto a un rivenditore che poi è fallito, prima di completare tutte le pratiche burocratiche necessarie per il passaggio di proprietà.
• Sequestro da parte di un Organo di Polizia, in seguito a fermo stradale, a confisca amministrativa o a procedimenti giudiziari.
• Rinuncia all’eredità: sembra una strana motivazione, ma in realtà è l’unico modo per non intestarsi un’auto gravata da debiti o che comporta spese eccessive.
• Altro: qui possono essere inseriti altri validi motivi per cui si richiede la perdita di possesso.
Come dichiarare la perdita di possesso auto
Questo tipo di documentazione certifica e dichiara che l’auto non è più nelle tue disponibilità, pertanto tale iscrizione dovrà avvenire nei registri del P.R.A (Pubblico Registro Automobilistico). Per evitare lunghe fila d’attesa, puoi anche rivolgerti all’ACI o a un’agenzia di pratiche auto, che provvederà ad inoltrare la tua dichiarazione all’ente preposto.
Oppure puoi affidarti alla nostra esperienza: ci occuperemo di tutte le pratiche relative alla perdita di possesso della tua auto e, invece di chiederti il pagamento del servizio, saremo noi a fare una valutazione del tuo mezzo e ad offrirti pagamento immediato e il disbrigo di tutta la parte burocratica, nel più accurato rispetto delle norme vigenti.
Risolvere il tuo problema con l’auto è il nostro lavoro. Rivolgerti a noi è la tua migliore opzione. Contattaci!
Puoi contattarci al 3270433320 o via email info@autofermoamministrativo.it o direttamente dal sito. Risponderemo a tutte le tue domande o ai dubbi che potresti avere sull’argomento, permettendoti di vendere auto e moto con fermo amministrativo, in poco tempo ed in tutta sicurezza.
Fermo amministrativo e credito vantato
Per disporre di un fermo amministrativo il debito deve superare i 50 euro. Se il debito è compreso:
- tra 50 euro e 500 euro: vengono emesse la cartella esattoriale e il sollecito di pagamento a cui segue il preavviso di fermo (può fermarsi un solo veicolo);
- tra 500 euro e 2.000 euro: viene emesso il preavviso di fermo e nessun sollecito di pagamento (può fermarsi un solo veicolo);
- tra 2.000 euro e 10.000 euro: viene emesso il preavviso di fermo e nessun sollecito di pagamento (possono fermarsi al massimo 10 veicoli).
Nel 2013 il Governo ha ratificato una norma che impedisce a Equitalia l’iscrizione di ipoteche sulla casa per debiti inferiori a 120.000 euro. Nel caso di assenza di beni immobili intestati al debitore, si dispone il fermo dell’intero parco macchine del debitore e dei co-obbligati.
ACI : Fermo amministrativo per mancato pagamento della cartella esattoriale
Il fermo amministrativo è un atto con il quale le amministrazioni o gli enti competenti (Comuni, INPS, Regioni, Stato, ecc.), tramite i concessionari della riscossione, “bloccano” un bene mobile del debitore iscritto in pubblici registri (ad esempio autoveicoli) o dei coobbligati, al fine di riscuotere i crediti non pagati che possono riferirsi a tributi o tasse (può trattarsi di un credito di varia natura, ad esempio, un mancato pagamento IVA, IRPEF, Bollo auto, ICI, ecc.) oppure a multe relative ad infrazioni al Codice della Strada.
Iscrizione e conseguenze del fermo amministrativo
In caso di mancato pagamento della cartella esattoriale nei termini di legge, il concessionario della riscossione può disporre il fermo dei veicoli intestati al debitore, tramite iscrizione del provvedimento di fermo amministrativo nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
A seguito dell’iscrizione del fermo la disponibilità del veicolo è limitata fino a quando il debitore non saldi il proprio debito e provveda a cancellarne l’iscrizione dal PRA.
Il veicolo, infatti:
- non può circolare: se circola è prevista la sanzione;
- non può essere radiato dal PRA: non può essere demolito od esportato;
- anche se viene venduto, con atto di data certa successiva all’iscrizione del fermo, non può circolare e non può essere radiato dal PRA.
Inoltre, se il debitore non paga, il concessionario della riscossione potrà agire forzatamente per la vendita del veicolo.
Cancellazione del fermo amministrativo
Per la cancellazione del fermo occorre presentare a un qualsiasi ufficio provinciale del Pubblico Registro Automobilistico (PRA):
- il provvedimento di revoca in originale (rilasciato dal concessionario della riscossione dopo aver saldato il debito per il quale il fermo è stato iscritto) contenente i dati del veicolo, del debitore e l’importo del credito di cui si chiede la cancellazione;
- il certificato di proprietà (CdP) o il Certificato di Proprietà Digitale (CDPD), sul cui retro compilare la nota di richiesta, o il foglio complementare;
- il modello NP-3 (se non si utilizza il CdP o il CDPD come nota di richiesta).
Gli importi da versare al PRA per la cancellazione sono i seguenti:
- imposta di bollo: euro 32,00 (se si utilizza il retro del CdP o il CDPD come nota di richiesta) oppure euro 48,00 (se si utilizza il modello NP-3 come nota di richiesta)
A seguito dell’esito positivo della richiesta, viene cancellato il fermo amministrativo e viene rilasciato il nuovo Certificato di Proprietà Digitale (CDPD).
Casi particolari: errore del concessionario e vendita anteriore all’iscrizione del fermo
Se il fermo amministrativo è stato iscritto erroneamente, perché basato su una somma non dovuta dal contribuente (sgravio totale per indebito), il concessionario della riscossione provvede a richiedere al PRA la cancellazione gratuita dell’iscrizione del fermo.
Se il veicolo è stato venduto con atto di data certa anteriore all’iscrizione del fermo, dopo aver trascritto il passaggio di proprietà al PRA, il concessionario della riscossione, a seguito di comunicazione da parte dell’ACI, provvederà a cancellare gratuitamente il fermo amministrativo dagli archivi del PRA. Il veicolo non è quindi soggetto ad alcuna limitazione della disponibilità.
Come verificare se è stato iscritto un fermo amministrativo
E’ possibile richiedere una visura della targa del veicolo all’ufficio provinciale ACI (PRA), al costo di Euro 6,00 o tramite il servizio online , o ad una delegazione ACI o ad uno studio di consulenza automobilistica (agenzia pratiche auto).
Se ci si rivolge ad una delegazione ACI o ad uno studio di consulenza automobilistica (agenzia pratiche auto), oltre ai costi previsti per legge vanno naturalmente aggiunti i costi per il servizio di intermediazione offerto in regime di libero mercato.
La visura riporta tutte le informazioni giuridico-patrimoniali relative al veicolo, risultanti in quel momento.
Come cancellare il fermo amministrativo di auto e moto
Il fermo amministrativo è una misura adottata da Equitalia su veicolo del cittadino che si trova in debito nei confronti dell’erario, nonostante abbia ricevuto la notifica della cartella esattoriale. Pertanto, qualora il contribuente non abbia provveduto a versare in tempo la somma prevista dalla cartella, scatterà in automatico il fermo amministrativo dell’auto, moto o altro veicolo. Il termine ultimo per il pagamento del debito è di 60 giorni, trascorsi i quali interverrà il tanto temuto fermo.
La conseguenze del fermo amministrativo auto e moto
Nel periodo del blocco del mezzo, al conducente è severamente vietato circolare con lo stesso o lasciarlo in una zona di passaggio pubblico. Ad ogni modo, prima della notifica del fermo, il cittadino moroso deve comunque ricevere una lettera di preavviso in cui lo si avverte della misura coercitiva a suo carico. Solo dopo questa comunicazione, e se entro 30 giorni non si provvede al pagamento del debito, il fermo dell’auto verrà iscritto al PRA e diventerà esecutivo.
E’ importante sapere tuttavia che Equitalia non è tenuta a comunicare l’avvenuta iscrizione del fermo. Fino al sanamento del debito, inoltre, la vettura non potrà essere radiata dal PRA (e di conseguenza né esportata o demolita) e non potrà in alcun modo circolare (pena la sanzione). Ma non finisce qui: se il contribuente non paga la sanzione, potrà essere disposta anche la vendita del mezzo. Questa situazione è meno infrequente di ciò che si possa immaginare e, com’è facilmente intuibile, sono numerosi i disagi procurati al malcapitato debitore. Naturalmente esiste un modo per risolvere il problema e ciò è possibile attraverso un procedimento chiamato cancellazione del fermo amministrativo.
Cancellazione del fermo amministrativo: cosa fare?
L’operazione indispensabile per lo sblocco del fermo amministrativo è quella di provvedere al pagamento della sanzione amministrativa. Il contribuente può richiedere la sospensione del fermo amministrativo pagando il debito in un’unica soluzione o attraverso una rateizzazione della somma. Dopo aver pagato la prima rata, Equitalia invierà una comunicazione con la quale il cittadino moroso potrà recarsi negli uffici del PRA per effettuare l’annotazione della revoca del fermo amministrativo e riprendere a circolare con il veicolo.
Sblocco del fermo amministrativo: vendere il veicolo può essere la soluzione?
Una domanda che in molti si fanno quando incorrono nel fermo amministrativo del proprio veicolo è proprio questa: è possibile vendere l’automobile sottoposta a fermo amministrativo? La risposta è sì, ma ad una condizione: che il debito con Equitalia venga risolto dall’acquirente.
Infatti anche dopo la vendita dell auto o moto in fermo amministrativo, nessuno può comunque utilizzare il veicolo se prima non è stato sanato il debito con Equitalia, anche a rate.
Ne consegue che il venditore del mezzo è tenuto a informare l’acquirente del provvedimento pendente sul veicolo in questione perché altrimenti potrebbe incorrere in pesanti sanzioni, anche di natura penale.
Naturalmente, tutto ciò rende scarsamente appetibile un veicolo in fermo amministrativo sul mercato generico.
Ma il fatto è che il mercato dei ricambi e della componentistica di automobili e moto può offrire valutazioni interessanti e da prendere in considerazione.
Questo è il motivo per cui noi acquistiamo auto e moto con fermo amministrativo, rilasciando al momento del ritiro mediante nostro carro attrezzi un certificato di “cessione di presa in carico” e una documentazione inequivocabile che abbiamo ritirato la vettura con il preciso scopo di ricavarne pezzi di ricambio e che siamo a conoscenza che l’automobile è gravata da fermo amministrativo. In questo modo solleviamo il venditore da ogni responsabilità penale e civile.
Il Fermo Amministrativo Auto di Agenzia Entrate Riscossione
Dopo l’inaspettata chiusura di Equitalia è passato tutto nelle mani dell’Agenzia delle Entrate che, per prendere le incombenze dall’Erario, si è trasformata in Agenzia delle Entrate e Riscossione. Badate bene quindi: il ko di Equitalia non ha cancellato le sanzioni a carico del cittadino ma le ha solamente trasferite all’Agenzia delle Entrate e Riscossione. Invero, i procedimenti in corso e tutte le iscrizioni a ruolo non sono spariti nel nulla: a gestirli ci pensa l’ente pubblico che ha dei poteri persino superiori al suo predecessore!
Veniamo subito al centro del nostro articolo e cerchiamo di capire, dunque, come dobbiamo comportarci adesso in caso di fermo amministrativo del veicolo. Cosa succede ora: cambiano le regole, le disposizioni normative restano le stesse o il fermo auto Agenzia Entrate Riscossione è più severo?
Fermo amministrativo Agenzia Entrate Riscossione: niente “grazia” per i contribuenti morosi
Il colpo di coda della morente Equitalia in questi ultimi mesi è stato quello di recapitare una miriade di pignoramenti e cartelle in tutta Italia, creando vere e proprie scene di panico tra la gente, provocate dalla chiusura degli uffici dell’Ente. Tutti i comitati di difesa del cittadino – com’era ovvio – si sono scagliati contro questa “finta abolizione” che, anziché rendere le cose più facili ai contribuenti, ha creato solo scompiglio. Adesso, infatti, sarà necessario pagare il 70% dell’importo complessivo in solo 3 o al massimo in 5 rate mensili, entro la fine del corrente anno e la somma restante entro il 2018, previa espressa richiesta entro e non oltre il 31 marzo 2018. Data questa situazione, molti cittadini si sono trovati nella condizione di non sapere più a chi rivolgersi per uscire dai propri debiti ma, se volete vendere auto fermo amministrativo, non dovrete far altro che contattarci e cercheremo di risolvere il vostro problema in tempi brevissimi e senza costringervi a migrare da un ufficio all’altro.
Come si risolve ora il fermo auto Agenzia Entrate Riscossione?
Con l’Agenzia Entrate Riscossione i criteri per richiedere lo sblocco del mezzo sono gli stessi di qualche mese fa. Se il cittadino moroso presenta una richiesta di rateazione del debito, l’Agente della riscossione ha la facoltà di iscrivere il fermo del veicolo solo nel caso in cui non accolga la richiesta o quando il contribuente non paghi la sanzione o che salti cinque rate anche non consecutive. In questi casi la risposta più rapida e vantaggiosa per mettere fine al fermo amministrativo dell’auto o della moto è di vendere il veicolo, affidando all’acquirente tutti i disbrighi burocratici che riguardano il mezzo sottoposto a fermo. In tal modo, voi sarete liberi per sempre da tutti i grattacapi che porta con sé questa situazione problematica e avrete inoltre la possibilità di ottenere un buon ricavo dalla vendita dell’auto o della moto.
Vendere auto fermo amministrativo: la soluzione ideale per non avere più problemi!
Come già avveniva in passato, prima del passaggio alla nuova configurazione dell’Agenzia delle Entrate, vendere auto o moto fermo amministrativo è la risposta più vantaggiosa a chi si ritrova nella gravosa situazione di avere un mezzo bloccato. Con il fermo amministrativo moto, sapete bene che non vi sarà possibile utilizzare il mezzo prima dell’estinzione del debito con l’Ente che ne ha disposto il fermo. La stessa cosa vale per il fermo amministrativo auto: non potrete circolare o rottamare il veicolo senza prima aver saldato i conti in sospeso con chi ha ordinato il blocco. Per ovviare a tutti questi grattacapi, rivolgetevi a noi: grazie alla vendita dell’ auto con fermo amministrativo, possiamo sollevarvi da ogni responsabilità rendendovi la vita molto più semplice!
Vendere auto con fermo amministrativo si può? Sì, ma solo ad acquirenti consapevoli!
La vendita di un veicolo sottoposto a fermo è un atto previsto dalla legge ed è anche auspicabile se si desidera risolvere presto i problemi pratici e burocratici legati a questa sanzione. Ma come abbiamo appena raccontato, in caso di fermo amministrativo moto o auto, è sempre meglio rivolgersi a professionisti del settore che siano in grado di semplificarti la vita e tutelarti da simili problemi. Noi siamo una ditta specializzata in acquisto di auto e moto sottoposte a fermo amministrativo e sappiamo perfettamente come aiutarti: richiedi un preventivo gratuito e saremo ben lieti di aiutarti!
Nessuna Responsabilità per Chi Acquista Auto in Fermo Amministrativo
Complici i tempi di crisi che stiamo vivendo, molti preferiscono acquistare un’automobile usata che rivolgersi al mercato del nuovo. Talvolta, però, si può correre il rischio di incappare in situazioni spiacevoli: ad esempio, se hai acquistato una macchina e solo dopo hai scoperto che questa è sottoposta a fermo amministrativo!
Cosa succede se l’auto che hai appena acquistato è sottoposta a fermo amministrativo, ma tu non lo sai?
In un caso giudiziario recente è capitato che, dopo aver acquistato un’auto in concessionaria, il malcapitato compratore abbia scoperto, dopo essere stato fermato dalla polizia, che il veicolo in questione era sottoposto a fermo. Naturalmente, lo sventurato si è rivolto al giudice chiedendo la risoluzione del contratto e la restituzione di quanto pagato al venditore. Le sue richieste sono state accolte ma la concessionaria ha fatto ricorso in appello, sostenendo che l’automobile era stata comprata da un’asta giudiziaria e che il compratore avrebbe dovuto effettuare le opportune verifiche al PRA. In altre parole, l’acquirente doveva verificare l’esistenza di un probabile fermo amministrativo auto.
Nessuna responsabilità per chi acquista auto in fermo amministrativo
Il tribunale ha respinto l’impugnazione ricordando che il blocco del mezzo determina una parziale indisponibilità dello stesso finché il debito non sia risolto o fintanto che non sia stata pagata regolarmente la prima rata del debito. Il giudice ha anche precisato che non vi è alcuna responsabilità per l’acquirente che non ha consultato il PRA prima di comprare l’auto. Questo, infatti, è un comportamento di controllo che non rientra tra gli obblighi del compratore.
Vendere auto con fermo amministrativo si può? Sì, ma solo ad acquirenti consapevoli!
La vendita di un veicolo sottoposto a fermo è un atto previsto dalla legge ed è anche auspicabile se si desidera risolvere presto i problemi pratici e burocratici legati a questa sanzione. Ma come abbiamo appena raccontato, in caso di fermo amministrativo moto o auto, è sempre meglio rivolgersi a professionisti del settore che siano in grado di semplificarti la vita e tutelarti da simili problemi. Noi siamo una ditta specializzata in acquisto di auto e moto sottoposte a fermo amministrativo e sappiamo perfettamente come aiutarti: richiedi un preventivo gratuito e saremo ben lieti di aiutarti!
Novità 2018 Fermo Amministrativo Auto
Il fermo amministrativo auto e moto è un provvedimento messo in atto dalle amministrazioni o dagli enti competenti per recuperare in maniera forzosa i propri debiti. Il 2018 tuttavia si è aperto con alcune importanti novità: vediamo di cosa si tratta.
Fermo amministrativo: le novità del 2018
Con l’anno nuovo, viene abbassato il tempo per l’applicazione delle cosiddette “ganasce fiscali”: non più 120 giorni ma 60, se il debito contratto non viene saldato.
Un’altra importante novità riguarda la soglia minima debitoria per procedere al fermo amministrativo auto:
- l’Agenzia non potrà procedere al blocco del mezzo se il debito è inferiore a 800 euro;
- se il debito è compreso fra 800 e 2.000 euro, il fermo potrà essere applicato su un solo veicolo:
- se il debito è compreso fra 2.000 e 10.000 euro, l’Agenzia potrà sottoporre a fermo amministrativo fino a 10 veicoli;
- superati i 10.000 euro di debito, il fisco potrà procedere al sequestro forzoso di tutti i veicoli di proprietà del debitore.
Conclusioni
Ricapitolando, abbiamo visto cosa prevedono le nuove disposizioni 2018 in materia di fermo amministrativo, scoprendo che se il debito con l’Agenzia delle Entrate – Riscossione è minimo, potrai ritenerti salvo dal vederti sequestrato il tuo veicolo. In caso contrario tuttavia il fermo amministrativo moto o auto potrebbe diventare effettivo non più dopo 120 giorni (come previsto dalla vecchia normativa) ma dopo soli 60 giorni.
Vendere auto con fermo amministrativo: la soluzione ideale per te!
In caso di fermo amministrativo, per superare lo stress burocratico e tutti i problemi che derivano dal blocco del tuo mezzo di circolazione, la soluzione migliore resta la vendita. Vendere auto con fermo amministrativo è la scelta ideale per chi desidera risolvere questa spiacevole condizione in modo semplice e rapido. A patto però di rivolgersi solo ai migliori professionisti del settore: siamo specializzati da anni nell’ acquisto di auto e moto in fermo amministrativo e possiamo pertanto sbrigare tutti gli aspetti burocratici della cessione, provvedere al ritiro mediante carro attrezzi come vuole la legge e offriamo anche un pagamento immediato al momento del ritiro dell’auto
Assicurazione Auto e Fermo Amministrativo
Come ben noto, il fermo amministrativo è un provvedimento attraverso il quale – a causa di crediti insoluti nei confronti dello Stato o per negligenze stradali – viene limitato l’uso di veicoli. Ovviamente questa situazione è piuttosto spiacevole e arreca numerosi disagi al guidatore, sia dal punto di vista pratico (perché vige il divieto assoluto di circolazione del mezzo) che economico. In merito a quest’ultimo punto, molti cittadini si domandano come bisogna comportarsi con l’assicurazione auto in caso di fermo. E’ necessario pagarla comunque oppure si è sollevati da quest’onere visto inutilizzabilità del vicolo?
Fermo amministrativo e assicurazione auto: come comportarsi?
Se la vostra vettura è stata sottoposta a fermo amministrativo, le compagnie assicurative non sono tenute in alcun modo a verificare se sull’automobile sussistono particolari provvedimenti di questa natura. Ciò significa, quindi, che procederanno comunque alla stipula del contratto. Come riportato nella maggior parte dei contratti, infatti, il compito di dichiarare che il mezzo è idoneo alla guida è di competenza dell’assicurato.
Attenzione, quindi, perché se dovesse verificarsi un incidente, la vostra assicurazione non risarcirà il danno, proprio perché l’auto non ha l’autorizzazione a circolare. Per di più, la violazione delle limitazioni cui è soggetta la vostra vettura potrebbe avere gravi ripercussioni sull’RCA.
In conclusione, se anche voi come tanti altri italiani siete incappati nel temuto fermo amministrativo auto, potete risolvere il problema in diversi modi: facendo ricorso al giudice tributario, provvedere al pagamento della multa con la conseguente cancellazione del fermo oppure decidere di vendere auto fermo amministrativo.
In linee generali, il provvedimento di ricorso è ammesso al giudice tributario se la morosità dipende da tasse o altre imposte. Nel caso in cui l’auto fermo amministrativo dovesse dipendere da multe, è necessario rivolgersi al giudice ordinario.
Come sappiamo, invece, per ottenere la cancellazione del provvedimento di fermo, è indispensabile pagare la somma dovuta ai debitori (anche a rate).
Ricordiamo poi che, dal 1° luglio 2016, i debiti a carico dell’ormai defunta Equitalia non sono estinti ma presi in carico dall’Agenzia delle Entrate, e più precisamente da una sua specifica divisione, l’Agenzia delle Entrate Riscossione. In pratica, quindi, se la vostra auto è stata sottoposta a fermo amministrativo, dovrete provvedere al pagamento della sanzione amministrativa pendente su di essa. Se invece volete liberarvi di questo pesante fardello, potete decidere di vendere il mezzo e dormire sonni più tranquilli.
Stop ai problemi con la vendita auto fermo amministrativo
La soluzione migliore per evitare tutti questi grattacapi è quella di disfarsi dell’auto. La legge infatti non vieta la vendita auto fermo amministrativo, ma un comune acquirente venuto a conoscenza dello stato di blocco che impedisce a CHIUNQUE la circolazione dell’auto avrebbe tutte le ragioni per fare marcia indietro e richiedere l’annullamento della transazione. Rivolgendovi invece a ditte specializzate nell’acquisto auto fermo amministrativo come la nostra, potrete finalmente liberarvi da questo fastidio in tempi brevi e senza alcun intoppo burocratico.
Noi possiamo effettuare il ritiro in tempi rapidi del veicolo mediante carro attrezzi in tutta Italia, sbrigare ogni aspetto burocratico del trasporto ed effettuare il pagamento immediato al ritiro.
Fermo Auto Legittimo Anche Sulle Auto Aziendali
Il fermo amministrativo sulle auto aziendali è una procedura ammessa per legge e può verificarsi qualora l’impresa sia in debito Iva. In tal caso, purtroppo, non sussistono i limiti imposti dalla legge sul pignoramento dei beni funzionali all’esercizio dell’attività, così come ha ribadito recentemente la Corte di Cassazione con la disposizione n° 3174 del 9 febbraio 2018.
Auto aziendali: fermo amministrativo anche per loro!
Questo recente intervento della Cassazione si riferisce a una vicenda che aveva visto coinvolto un imprenditore al quale erano state notificate da parte di Equitalia delle cartelle di pagamento Irap e Iva. Questo debito si è presto trasformato in un fermo amministrativo delle auto aziendali e a nulla è valso il ricorso del manager che si era appellato alle leggi a tutela del pignoramento dei beni strumentali all’azienda. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che tali norme non si possono applicare al pignoramento delle auto aziendali. Pertanto, è bene ricordarsi che il fermo amministrativo può scattare anche sulle auto funzionali all’esercizio dell’attività lavorativa e non ci sono ricorsi che tengano.
Cosa puoi fare allora se la tua auto aziendale è stata posta a fermo amministrativo?
Auto aziendali in fermo amministrativo? Meglio venderle
Come abbiamo appena visto, secondo l’ordinanza della Cassazione n°3174 del 9 febbraio 2018, il fermo amministrativo non perdona proprio nessuno, neanche le auto aziendali e, sebbene Equitalia sia morta e sepolta in compenso ha lasciato le cartelle esattoriali insolute in eredità all’Agenzia delle Entrate Riscossioni. Cosa devi fare allora con la tua macchina aziendale in fermo? Pagare tutto l’importo del tuo debito o passare questa patata bollente a qualcun altro? Ovviamente la soluzione migliore è quella di vendere auto fermo amministrativo, infatti l’acquisto auto fermo amministrativo è una procedura assolutamente legale purché il venditore porti a conoscenza il futuro acquirente della vettura che sopra di essa pende lo stato di fermo amministrativo.
Vendere auto in fermo amministrativo è facilissimo ma solo se ti rivolgi a professionisti qualificati che riescano a gestire l’acquisto di auto in fermo amministrativo nel pieno rispetto della legge.
Grazie alla nostra esperienza pluriennale, noi possiamo garantire una risposta rapida ed efficiente, effettuando il ritiro mediante carro attrezzi del veicolo in tutta Italia, sbrigando tutti gli aspetti burocratici legati al trasporto e potendo pagare direttamente al ritiro dell’auto.
Non esitare a contattarci per ogni chiarimento: siamo a tua completa disposizione!
Rottamazione Cartelle Esattoriali e Fermo Amministrativo Auto
Come previsto dalla legge 193/2016, la rottamazione delle cartelle esattoriali permette ai contribuenti di ottenere uno sconto fiscale per tutti i debiti affidati a Equitalia a partire dal 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2016. Nello specifico, questa misura ha l’effetto di congelare il blocco dei veicoli; ma che effetti ha esattamente la definizione agevolata sul blocco del tuo mezzo di circolazione? Scopriamolo insieme.
Rottamazione cartelle e fermo amministrativo: cosa succede ora?
Con il decreto 193/2016, se hai provveduto al versamento della prima rata della definizione agevolata, in questo caso potrai tranquillamente tornare a circolare con il tuo mezzo. Ciò non significa però che il fermo amministrativo sia stato cancellato ma semplicemente che, per proseguire a utilizzare la tua auto o moto, dovrai continuare a pagare i tuoi debiti con l’Agenzia delle Entrate – Riscossioni.
Pertanto, la rottamazione delle cartelle ha l’effetto di congelare le ganasce fiscali, dal momento in cui viene pagata la prima rata, ma non estingue il debito del contribuente. La cancellazione dunque non avviene in automatico dopo il pagamento della prima rata, ma si completa solamente dopo la risoluzione di tutta la somma dovuta all’Agenzia.
Un’altra importante precisazione da fare riguarda il pagamento dei crediti, se questi infatti non sono estinti integralmente dal contribuente, la cancellazione del fermo amministrativo auto non può avvenire.
In parole povere, se la rottamazione delle cartelle interessa solo una parte dei crediti, non si potrà beneficiare della definizione agevolata.
Come risolvere il problema di un’auto in fermo amministrativo?
Per evitare tutti i problemi pratici e burocratici legati al fermo amministrativo moto o auto, la soluzione più semplice e rapida è quella di vendere auto con fermo amministrativo, ma solo rivolgendoti a una ditta seria e qualificata.
Affidandoti alla nostra azienda potrai finalmente dormire sonni più tranquilli e liberarti da questo “peso” una volte per tutte perché penseremo a tutto noi, dal ritiro del tuo veicolo fino al disbrigo di tutte le pratiche che si riferiscono alla vendita!