Fermo Amministrativo 2020: Cosa accade se circolo con l’automezzo e le forze dell’ordine mi fermano? | Come difendersi dal fermo se siete una persona fisica

Nel caso si contravvenga a questa divieto viene prevista la sanzione (art. 214, comma 8, del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285). Il proprietario dell’auto deve far cessare la circolazione del mezzo o lo faranno le forze dell’ordine in caso sarete fermati.
Sul veicolo o anche sul bene strumentale come macchinari o attrezzature sarà apposto un sigillo che sarà rimosso quando sarà terminato il decorso il periodo di fermo amministrativo. Nel caso di fermo il veicolo viene trattenuto presso l’organo di polizia, con menzione nel verbale di contestazione.
All’autore della violazione si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 770 a euro 3.086, nonché la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.
Ma non solo perchè in questo caso è disposta anche la confisca del bene il che equivale a perdere l’intero valore residuo del bene.
Le spese per la custodia del mezzo nel deposito saranno a carico del proprietario del mezzo.
Nel caso intendiate presentare ricorso la restituzione non potrà comunque avvenire prima del provvedimento della autorità giudiziaria che rigetta il ricorso.

Nel caso di un automezzo intestato ad una persona fisica purtroppo le possibilità di impedire il fermo del mezzo sono naturalmente il pagamento del debito. In mancanza si può eccepire che il mezzo diviene indispensabile per l’accompagno di disabili o persone che necessitano di assistenza e accompagno. In alternativa il fermo proseguirà il suo decorso.

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Fermo Amministrativo 2020: Cosa accade se circolo con l’automezzo e le forze dell’ordine mi fermano? | Come difendersi dal fermo se siete un lavoratore autonomo con Partita Iva | Conseguenze del fermo amministrativo per il debitore | 830

Nel caso si contravvenga a questa divieto viene prevista la sanzione (art. 214, comma 8, del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285). Il proprietario dell’auto deve far cessare la circolazione del mezzo o lo faranno le forze dell’ordine in caso sarete fermati.
Sul veicolo o anche sul bene strumentale come macchinari o attrezzature sarà apposto un sigillo che sarà rimosso quando sarà terminato il decorso il periodo di fermo amministrativo. Nel caso di fermo il veicolo viene trattenuto presso l’organo di polizia, con menzione nel verbale di contestazione.
All’autore della violazione si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 770 a euro 3.086, nonché la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.
Ma non solo perchè in questo caso è disposta anche la confisca del bene il che equivale a perdere l’intero valore residuo del bene.
Le spese per la custodia del mezzo nel deposito saranno a carico del proprietario del mezzo.
Nel caso intendiate presentare ricorso la restituzione non potrà comunque avvenire prima del provvedimento della autorità giudiziaria che rigetta il ricorso.

Se il mezzo oggetto dell’attività di lavoro autonomo o anche nel caso di autoveicolo intestato ad una società “Gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore possono essere pignorati nei limiti di un quinto, quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito; il predetto limite non si applica per i debitori costituiti in forma societaria e in ogni caso se nelle attività del debitore risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro.
Come anche visto nel caso del pignoramento dei macchinari per le società, soggetti giuridici.
Nel caso di automezzo intestato ad una società l’agente della riscossione potrebbe comunque eccepire che l’utilizzo dell’auto, tanto di quello stiamo parlando, potrebbe non essere un problema al proseguimento dell’attività. Discorso diverso nel caso di agente e rappresentanti o anche nel caso per esempio di scuole guida, taxi, o altro in cui l’utilizzo dell’auto è strettamente legato alla generazione di ricavi aziendali. Nel caso di auto intestate alle società budini sarà possibile vedere il pignoramento ma limitatamente ad un quinto del valore del debito iscritto in cartella.

Quali sono le conseguenze di questo fatidico fermo amministrativo? Il proprietario non ha più l’auto, almeno fino a quando non ha pagato il suo debito, annullando così la registrazione dal PRA. Pertanto non può circolare con il veicolo, pena una multa. inoltre, il veicolo non può essere demolito, cancellato dal registro pubblico o portato all’estero. Anche gli acquirenti del veicolo soggetto a detenzione non potranno circolare su strade e autostrade italiane. Se, nonostante la detenzione, il debitore non paga, il concessionario venderà l’auto per recuperare il credito.

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    Fermo Amministrativo 2020: Come difendersi dal fermo se siete un lavoratore autonomo con Partita Iva | Come difendersi dal fermo se siete una persona fisica | Come annullare il fermo amministrativo sul tuo veicolo | Conseguenze del fermo amministrativo per il debitore | 411

    Se il mezzo oggetto dell’attività di lavoro autonomo o anche nel caso di autoveicolo intestato ad una società “Gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore possono essere pignorati nei limiti di un quinto, quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito; il predetto limite non si applica per i debitori costituiti in forma societaria e in ogni caso se nelle attività del debitore risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro.
    Come anche visto nel caso del pignoramento dei macchinari per le società, soggetti giuridici.
    Nel caso di automezzo intestato ad una società l’agente della riscossione potrebbe comunque eccepire che l’utilizzo dell’auto, tanto di quello stiamo parlando, potrebbe non essere un problema al proseguimento dell’attività. Discorso diverso nel caso di agente e rappresentanti o anche nel caso per esempio di scuole guida, taxi, o altro in cui l’utilizzo dell’auto è strettamente legato alla generazione di ricavi aziendali. Nel caso di auto intestate alle società budini sarà possibile vedere il pignoramento ma limitatamente ad un quinto del valore del debito iscritto in cartella.

    Nel caso di un automezzo intestato ad una persona fisica purtroppo le possibilità di impedire il fermo del mezzo sono naturalmente il pagamento del debito. In mancanza si può eccepire che il mezzo diviene indispensabile per l’accompagno di disabili o persone che necessitano di assistenza e accompagno. In alternativa il fermo proseguirà il suo decorso.

    Se si procede al pagamento della riscossione delle imposte, la detenzione può essere annullata. La misura sanzionatoria scade quando il debito si estingue, con l’ultima rata, nel caso in cui la rata del debito sia stata ottenuta. come procediamo? Vai al PRA con la documentazione che include:
    -un ordine di revoca: il formato deve essere originale. il documento viene emesso dall’agente di recupero una volta che il debito è stato pagato. contiene i dati relativi all’auto, quelli della persona su cui è stata gravata la misura e l’ammontare del debito soggetto a cancellazione.
    -il certificato di proprietà dell’auto: può essere cartaceo o digitale. la richiesta deve essere scritta sul retro del documento. In alternativa, anche il foglio complementare va bene.
    -il modulo NP-3: questo modello è necessario solo se il certificato di proprietà non è disponibile per la richiesta di revoca.

    Quali sono le conseguenze di questo fatidico fermo amministrativo? Il proprietario non ha più l’auto, almeno fino a quando non ha pagato il suo debito, annullando così la registrazione dal PRA. Pertanto non può circolare con il veicolo, pena una multa. inoltre, il veicolo non può essere demolito, cancellato dal registro pubblico o portato all’estero. Anche gli acquirenti del veicolo soggetto a detenzione non potranno circolare su strade e autostrade italiane. Se, nonostante la detenzione, il debitore non paga, il concessionario venderà l’auto per recuperare il credito.

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    Nel caso si contravvenga a questa divieto viene prevista la sanzione (art. 214, comma 8, del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285). Il proprietario dell’auto deve far cessare la circolazione del mezzo o lo faranno le forze dell’ordine in caso sarete fermati.
    Sul veicolo o anche sul bene strumentale come macchinari o attrezzature sarà apposto un sigillo che sarà rimosso quando sarà terminato il decorso il periodo di fermo amministrativo. Nel caso di fermo il veicolo viene trattenuto presso l’organo di polizia, con menzione nel verbale di contestazione.
    All’autore della violazione si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 770 a euro 3.086, nonché la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.
    Ma non solo perchè in questo caso è disposta anche la confisca del bene il che equivale a perdere l’intero valore residuo del bene.
    Le spese per la custodia del mezzo nel deposito saranno a carico del proprietario del mezzo.
    Nel caso intendiate presentare ricorso la restituzione non potrà comunque avvenire prima del provvedimento della autorità giudiziaria che rigetta il ricorso.

    Quali sono le conseguenze di questo fatidico fermo amministrativo? Il proprietario non ha più l’auto, almeno fino a quando non ha pagato il suo debito, annullando così la registrazione dal PRA. Pertanto non può circolare con il veicolo, pena una multa. inoltre, il veicolo non può essere demolito, cancellato dal registro pubblico o portato all’estero. Anche gli acquirenti del veicolo soggetto a detenzione non potranno circolare su strade e autostrade italiane. Se, nonostante la detenzione, il debitore non paga, il concessionario venderà l’auto per recuperare il credito.

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    Se il mezzo oggetto dell’attività di lavoro autonomo o anche nel caso di autoveicolo intestato ad una società “Gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore possono essere pignorati nei limiti di un quinto, quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito; il predetto limite non si applica per i debitori costituiti in forma societaria e in ogni caso se nelle attività del debitore risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro.
    Come anche visto nel caso del pignoramento dei macchinari per le società, soggetti giuridici.
    Nel caso di automezzo intestato ad una società l’agente della riscossione potrebbe comunque eccepire che l’utilizzo dell’auto, tanto di quello stiamo parlando, potrebbe non essere un problema al proseguimento dell’attività. Discorso diverso nel caso di agente e rappresentanti o anche nel caso per esempio di scuole guida, taxi, o altro in cui l’utilizzo dell’auto è strettamente legato alla generazione di ricavi aziendali. Nel caso di auto intestate alle società budini sarà possibile vedere il pignoramento ma limitatamente ad un quinto del valore del debito iscritto in cartella.

    Se si procede al pagamento della riscossione delle imposte, la detenzione può essere annullata. La misura sanzionatoria scade quando il debito si estingue, con l’ultima rata, nel caso in cui la rata del debito sia stata ottenuta. come procediamo? Vai al PRA con la documentazione che include:
    -un ordine di revoca: il formato deve essere originale. il documento viene emesso dall’agente di recupero una volta che il debito è stato pagato. contiene i dati relativi all’auto, quelli della persona su cui è stata gravata la misura e l’ammontare del debito soggetto a cancellazione.
    -il certificato di proprietà dell’auto: può essere cartaceo o digitale. la richiesta deve essere scritta sul retro del documento. In alternativa, anche il foglio complementare va bene.
    -il modulo NP-3: questo modello è necessario solo se il certificato di proprietà non è disponibile per la richiesta di revoca.

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      Nel caso si contravvenga a questa divieto viene prevista la sanzione (art. 214, comma 8, del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285). Il proprietario dell’auto deve far cessare la circolazione del mezzo o lo faranno le forze dell’ordine in caso sarete fermati.
      Sul veicolo o anche sul bene strumentale come macchinari o attrezzature sarà apposto un sigillo che sarà rimosso quando sarà terminato il decorso il periodo di fermo amministrativo. Nel caso di fermo il veicolo viene trattenuto presso l’organo di polizia, con menzione nel verbale di contestazione.
      All’autore della violazione si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 770 a euro 3.086, nonché la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.
      Ma non solo perchè in questo caso è disposta anche la confisca del bene il che equivale a perdere l’intero valore residuo del bene.
      Le spese per la custodia del mezzo nel deposito saranno a carico del proprietario del mezzo.
      Nel caso intendiate presentare ricorso la restituzione non potrà comunque avvenire prima del provvedimento della autorità giudiziaria che rigetta il ricorso.

      Se il mezzo oggetto dell’attività di lavoro autonomo o anche nel caso di autoveicolo intestato ad una società “Gli strumenti, gli oggetti e i libri indispensabili per l’esercizio della professione, dell’arte o del mestiere del debitore possono essere pignorati nei limiti di un quinto, quando il presumibile valore di realizzo degli altri beni rinvenuti dall’ufficiale giudiziario o indicati dal debitore non appare sufficiente per la soddisfazione del credito; il predetto limite non si applica per i debitori costituiti in forma societaria e in ogni caso se nelle attività del debitore risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro.
      Come anche visto nel caso del pignoramento dei macchinari per le società, soggetti giuridici.
      Nel caso di automezzo intestato ad una società l’agente della riscossione potrebbe comunque eccepire che l’utilizzo dell’auto, tanto di quello stiamo parlando, potrebbe non essere un problema al proseguimento dell’attività. Discorso diverso nel caso di agente e rappresentanti o anche nel caso per esempio di scuole guida, taxi, o altro in cui l’utilizzo dell’auto è strettamente legato alla generazione di ricavi aziendali. Nel caso di auto intestate alle società budini sarà possibile vedere il pignoramento ma limitatamente ad un quinto del valore del debito iscritto in cartella.

      Se si procede al pagamento della riscossione delle imposte, la detenzione può essere annullata. La misura sanzionatoria scade quando il debito si estingue, con l’ultima rata, nel caso in cui la rata del debito sia stata ottenuta. come procediamo? Vai al PRA con la documentazione che include:
      -un ordine di revoca: il formato deve essere originale. il documento viene emesso dall’agente di recupero una volta che il debito è stato pagato. contiene i dati relativi all’auto, quelli della persona su cui è stata gravata la misura e l’ammontare del debito soggetto a cancellazione.
      -il certificato di proprietà dell’auto: può essere cartaceo o digitale. la richiesta deve essere scritta sul retro del documento. In alternativa, anche il foglio complementare va bene.
      -il modulo NP-3: questo modello è necessario solo se il certificato di proprietà non è disponibile per la richiesta di revoca.

      Quali sono le conseguenze di questo fatidico fermo amministrativo? Il proprietario non ha più l’auto, almeno fino a quando non ha pagato il suo debito, annullando così la registrazione dal PRA. Pertanto non può circolare con il veicolo, pena una multa. inoltre, il veicolo non può essere demolito, cancellato dal registro pubblico o portato all’estero. Anche gli acquirenti del veicolo soggetto a detenzione non potranno circolare su strade e autostrade italiane. Se, nonostante la detenzione, il debitore non paga, il concessionario venderà l’auto per recuperare il credito.

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        Fermo Amministrativo: Fermo amministrativo e Codice della Strada | Quando si verifica il fermo amministrativo | Come annullare il fermo amministrativo sul tuo veicolo | 830

        Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.

        La detenzione amministrativa è organizzata quando una persona contrae un debito con le autorità fiscali e non lo onora. L’ente incaricato della riscossione del credito invia innanzitutto una cartella di riscossione delle imposte. A quel punto, il debitore ha due mesi, a partire dalla notifica, per effettuare il pagamento. Può anche chiedere una quota dell’importo o richiedere una sospensione o la cancellazione della misura, magari presentando un ricorso. Se non esegue alcuna di queste procedure, l’Agenzia delle Entrate procede contro di lui, con l’obiettivo di rispettare la legge e proteggere il creditore. C’è una distinzione da fare per quanto riguarda l’ammontare del debito. se l’importo dovuto non supera i mille euro, il debitore ha circa quattro mesi per cercare un accordo, prima di incorrere in azioni di esecuzione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
        Prima del fermo del veicolo, l’Agenzia delle entrate notifica al debitore la misura amministrativa nei suoi confronti. A questo punto il contribuente ha un mese di liquidazione. Se il registro di riscossione delle imposte rimane ancora incompleto, l’amministrazione dovrebbe procedere all’arresto dei veicoli immatricolati al debitore. Com’è fatto esattamente? Il licenziatario della raccolta registra l’ordine di detenzione nel PRA, il registro pubblico della cartella di riscossione delle imposte. La normativa pertinente prevede che non è possibile registrare un’ipoteca sulla casa del debitore se l’importo è inferiore a 120.000 euro. in questo caso il veicolo sarà bloccato nel parcheggio del debitore.

        Se si procede al pagamento della riscossione delle imposte, la detenzione può essere annullata. La misura sanzionatoria scade quando il debito si estingue, con l’ultima rata, nel caso in cui la rata del debito sia stata ottenuta. come procediamo? Vai al PRA con la documentazione che include:
        -un ordine di revoca: il formato deve essere originale. il documento viene emesso dall’agente di recupero una volta che il debito è stato pagato. contiene i dati relativi all’auto, quelli della persona su cui è stata gravata la misura e l’ammontare del debito soggetto a cancellazione.
        -il certificato di proprietà dell’auto: può essere cartaceo o digitale. la richiesta deve essere scritta sul retro del documento. In alternativa, anche il foglio complementare va bene.
        -il modulo NP-3: questo modello è necessario solo se il certificato di proprietà non è disponibile per la richiesta di revoca.

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          Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.

          Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.

          La detenzione amministrativa è organizzata quando una persona contrae un debito con le autorità fiscali e non lo onora. L’ente incaricato della riscossione del credito invia innanzitutto una cartella di riscossione delle imposte. A quel punto, il debitore ha due mesi, a partire dalla notifica, per effettuare il pagamento. Può anche chiedere una quota dell’importo o richiedere una sospensione o la cancellazione della misura, magari presentando un ricorso. Se non esegue alcuna di queste procedure, l’Agenzia delle Entrate procede contro di lui, con l’obiettivo di rispettare la legge e proteggere il creditore. C’è una distinzione da fare per quanto riguarda l’ammontare del debito. se l’importo dovuto non supera i mille euro, il debitore ha circa quattro mesi per cercare un accordo, prima di incorrere in azioni di esecuzione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
          Prima del fermo del veicolo, l’Agenzia delle entrate notifica al debitore la misura amministrativa nei suoi confronti. A questo punto il contribuente ha un mese di liquidazione. Se il registro di riscossione delle imposte rimane ancora incompleto, l’amministrazione dovrebbe procedere all’arresto dei veicoli immatricolati al debitore. Com’è fatto esattamente? Il licenziatario della raccolta registra l’ordine di detenzione nel PRA, il registro pubblico della cartella di riscossione delle imposte. La normativa pertinente prevede che non è possibile registrare un’ipoteca sulla casa del debitore se l’importo è inferiore a 120.000 euro. in questo caso il veicolo sarà bloccato nel parcheggio del debitore.

          Quali sono le conseguenze di questo fatidico fermo amministrativo? Il proprietario non ha più l’auto, almeno fino a quando non ha pagato il suo debito, annullando così la registrazione dal PRA. Pertanto non può circolare con il veicolo, pena una multa; inoltre, il veicolo non può essere demolito, cancellato dal registro pubblico o portato all’estero. Anche gli acquirenti del veicolo soggetto a detenzione non potranno circolare su strade e autostrade italiane. Se, nonostante la detenzione, il debitore non paga, il concessionario venderà l’auto per recuperare il credito.

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            Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.

            Quali sono le conseguenze di questo fatidico fermo amministrativo? Il proprietario non ha più l’auto, almeno fino a quando non ha pagato il suo debito, annullando così la registrazione dal PRA. Pertanto non può circolare con il veicolo, pena una multa; inoltre, il veicolo non può essere demolito, cancellato dal registro pubblico o portato all’estero. Anche gli acquirenti del veicolo soggetto a detenzione non potranno circolare su strade e autostrade italiane. Se, nonostante la detenzione, il debitore non paga, il concessionario venderà l’auto per recuperare il credito.

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            Fermo Amministrativo: Fermo amministrativo e Codice della Strada | Fermo amministrativo e Codice della Strada | Quando si verifica il fermo amministrativo | Come evitare il fermo amministrativo sul proprio veicolo | | 364

            Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.

            Con la detenzione amministrativa, un’entità o amministrazione può bloccare un’attività appartenente al debitore che è registrata in un registro pubblico. Nel caso del blocco amministrativo dell’auto, il bene è registrato presso al PRA, acronimo del Public Automobile Register, e l’amministrazione può decidere per la detenzione, impedendo così al proprietario di circolare con l’auto e persino venderla. La causa della detenzione amministrativa può essere il mancato pagamento di tasse, imposte o multe, imposte a causa di una violazione del codice della strada.

            La detenzione amministrativa è organizzata quando una persona contrae un debito con le autorità fiscali e non lo onora. L’ente incaricato della riscossione del credito invia innanzitutto una cartella di riscossione delle imposte. A quel punto, il debitore ha due mesi, a partire dalla notifica, per effettuare il pagamento. Può anche chiedere una quota dell’importo o richiedere una sospensione o la cancellazione della misura, magari presentando un ricorso. Se non esegue alcuna di queste procedure, l’Agenzia delle Entrate procede contro di lui, con l’obiettivo di rispettare la legge e proteggere il creditore. C’è una distinzione da fare per quanto riguarda l’ammontare del debito. se l’importo dovuto non supera i mille euro, il debitore ha circa quattro mesi per cercare un accordo, prima di incorrere in azioni di esecuzione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
            Prima del fermo del veicolo, l’Agenzia delle entrate notifica al debitore la misura amministrativa nei suoi confronti. A questo punto il contribuente ha un mese di liquidazione. Se il registro di riscossione delle imposte rimane ancora incompleto, l’amministrazione dovrebbe procedere all’arresto dei veicoli immatricolati al debitore. Com’è fatto esattamente? Il licenziatario della raccolta registra l’ordine di detenzione nel PRA, il registro pubblico della cartella di riscossione delle imposte. La normativa pertinente prevede che non è possibile registrare un’ipoteca sulla casa del debitore se l’importo è inferiore a 120.000 euro. in questo caso il veicolo sarà bloccato nel parcheggio del debitore.

            I tempi di fermo possono essere evitati; non è un trucco ma una possibilità: è sufficiente co-immatricolare il veicolo con una seconda persona, può essere un amico o un parente; l’amministrazione non può quindi procedere con la detenzione, poiché sarebbe illegittima. Ciò è stato stabilito da diverse sentenze che prescrivevano che il debito di uno dei nominati non dovesse violare il diritto del candidato a utilizzare l’auto. Pertanto, nel caso in cui l’imposta di bollo o un’ammenda non siano state pagate, se l’auto è anche registrata a una seconda persona, l’auto sarà in grado di circolare liberamente.
            Una seconda possibilità si presenta quando il veicolo viene utilizzato dal contribuente per motivi di lavoro. Dal momento in cui il debitore dell’amministrazione riceve l’avviso di detenzione, ha un mese per dimostrare di aver bisogno dell’auto per lavorare e quindi per vivere; il veicolo deve essere strumentale alla professione: pensare agli agenti di vendita o ai proprietari di un veicolo usato in un cantiere; la detenzione influenzerebbe l’attività lavorativa. Ovviamente i mezzi utilizzati per un lavoro devono essere registrati nei conti.

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